daniele caluri“Il geometra Fasciatriglie vuol foderare la finestra del bagno con una pellicola opaca, perché è a disagio a causa dei merli che lo guardano quando fa la popò. Sa che il perimetro è di 7,4 m e la base è di 120 cm, ma non riesce a capire quale sia l’altezza perché sta misurando con righello trovato nell’uovo di Pasqua. Puoi aiutarlo?”. Il fumettista livornese Daniele Caluri ha messo in pausa i suoi personaggi ‘storici’ (quelli che popolano Il Vernacoliere e lo hanno reso uno dei disegnatori più divertenti e amati) per regalare ai giovanissimi studenti di quarta e quinta elementare (e ai loro genitori!) “Il Librino Divertente delle Vacanze” (DeAgostini). Un eserciziario dell’estate, qualche problemino di aritmetica, un po’ di ortografia, giochi di logica e alcuni crucipuzzle con figure strampalate e situazioni bizzarre. Per rimanere in allenamento… con leggerezza.

daniele caluriRidere studiando, facendo gli esercizi e i tanto odiati compiti per le vacanze. Volevi dimostrare che non è una missione impossibile?

“L’intento è esattamente quello. Poi, fra la mia età e quella degli alunni a cui mi rivolgo ci sono 41 anni di differenza, per cui il mio è stato un tentativo. Ma a giudicare dai commenti che mi stanno ancora arrivando da chi l’ha comprato, direi che la missione è compiuta, i piccoli lettori si divertono e questo mi fa sommamente piacere. In un certo qual modo ero arrivato a chiedermi se ‘esercizio’ o ‘apprendimento’ dovessero fare per forza rima con “seriosità”. E mi sono risposto di no, a maggior ragione considerando una fascia d’età – quella dei dieci-undicenni – per la quale il gioco è una delle componenti più importanti della quotidianità”.

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È un messaggio non troppo nascosto per il popolo pigro degli insegnanti?

“No, non avrebbe molto senso. Ci sono stati, ci sono tuttora e ci saranno sempre insegnanti più efficaci di altri ed è inimmaginabile pensare un’omologazione al rialzo uguale per tutti. Non è neanche detto che quella del divertimento sia per forza la chiave giusta: ne faccio ricorso io (e altri, ovviamente) perché mi è congeniale, perché è il modo in cui mi piace affrontare le cose, ma si può riuscire ad appassionare a una data disciplina in mille modi diversi. Di certo va tenuta di conto la contemporaneità in cui ci si muove, perché non aver chiaro ciò può risultare ostile a un metodo di insegnamento valido”.

La fantasia, l’immaginazione, l’allegria: quanto è importante che la scuola si sforzi di nutrire anche questi aspetti? Anche nello studio di materie come matematica e simili è possibile?

daniele caluriMa certo. Penso che formazione e apprendimento siano fra le attività – anzi: i diritti – fondamentali per l’essere umano, ma trovo che la solennità che gli dobbiamo sia da cercare nella sostanza, prima che nella forma. Nel mio Librino ci sono personaggi scemi che affrontano situazioni grottesche e paradossali, quelle che mirano a far divertire il giovane lettore. Che però poi deve trovare i dati che gli servono per innescare il giusto ragionamento e arrivare così alla soluzione del problema posto. Si tratta naturalmente di problemini elementari, adatti appunto a quella fascia d’età. Ma nel mio mondo di ex studente particolarmente imbranato nelle discipline matematiche sono possibili anche problemi divertenti che comportino il calcolo di integrali o gli studi di funzione”.

L’estate scorsa con Cicciofregno (il piccolo Diego Caluri, figlio di Daniele, a cui è dedicato il libro, ndr): qual è il noioso esercizio che ti ha fatto scattare la ‘scintilla’?

“Ah, non ce n’è uno in particolare. Né voglio denigrare i tanti professionisti che mettono le loro competenze al servizio della realizzazione di eserciziarî estivi. La mia è più una riflessione generale che riguarda la banalizzazione dei contenuti, la ripetitività stanca di formule e stilemi, la routine che frena il rinnovamento. Da lì è nata l’idea di fare qualcosa di totalmente diverso e anticonvenzionale, ai limiti dell’irrituale. E mi sono detto ‘proviamoci’, senza sapere come sarebbe andata a finire”.

E Cicciofregno come ha commentato l’uscita del librino? È stato la tua cavia? Ti ha dato suggerimenti preziosi?

“Io l’ho chiamato ‘il mio beta-tester’. Scherzi a parte: no, non mi sognerei mai di costringerlo; il Librino non è nato per mio figlio, ma grazie a lui, ed è rivolto a bambine e bambini della sua età. Però sì, è stato contento quando l’ha visto pubblicato, ed emozionato quando ha visto la dedica. È libero di usarlo o meno, e devo dire che spesso ci si mette con gran divertimento”.

daniele caluriQuanto è difficile fare satira, e far ridere/sorridere, oggi con la ‘dittatura’ del politicamente corretto?

“Il politicamente corretto c’è sempre stato, almeno da quando ho mosso i primi passi come autore di fumetti. È innegabile che le sue maglie si siano strette, a tal punto da plasmare rapidamente la sensibilità comune su diversi temi. Ora, per un autore satirico la cosa è ininfluente; anzi: più una società si dota di strumenti critici che sanno sempre di più di perbenismo borghese spesso stucchevole, più l’autore satirico ha non solo il compito, ma il dovere di metterne in luce le contraddizioni. E nel farlo può (anche se non necessariamente) ricorrere al registro che meglio crede, fosse anche quello più turpe e volgare. I problemi legati al fare satira sono altrove, ma il discorso sarebbe davvero lungo e non mi pare questa la sede. Gli effetti in termini di riduzione della libertà espressiva li ho trovati piuttosto nella cura del Librino, che non è satirico, ma che avevo comunque realizzato in modo un po’ pestifero. L’avevo cioè infarcito di un sacco di roba anche scorretta, ovviamente tenendo sempre presente a quale pubblico mi stessi rivolgendo. Ciononostante, in fase di editing molte cose non sono passate; di alcune concordo la scarsa opportunità, di altre invece mi è dispiaciuto doverle togliere. Secondo me c’è stato un eccesso di scrupolo, una prudenza marcata che sono figli dei timori che questo clima perbenista ha generato”.

Progetti, non top secret, ai quali stai lavorando?

“Nessuno, al momento. Mi godo una pausa dai fumetti che ho deciso di impormi lo scorso autunno, un periodo sabbatico che non so ancora quanto durerà, ma in cui so che mi sto rigenerando. Nel frattempo continuo la mia attività di insegnante, lavoro a commissioni private e per ora mi va benissimo così”.

LE PRESENTAZIONI

“Il Librino divertente delle Vacanze” sarà presentato venerdì 30 giugno alle 18 alla libreria L’Ornitorinco di Colle Val d’Elsa (Siena) e domenica 3 settembre alle 21 al porto di Rosignano ospite della due giorni di “Un porto di libri!”.