Bolle di Sapone di Marco MalvaldiLa socialità ritrovata, il gusto di raccontare il proprio libro di fronte ai lettori. “Bolle di sapone” – ultimo titolo della saga dei vecchietti del Barlume – segna per Marco Malvaldi la ripartenza. In treno, di ritorno da Imperia, torna ai giorni del lockdown quando è scattata la scintilla per la nuova storia. Ne parlerà anche venerdì all’interno della rassegna “OttobreLibri” organizzata dal Comune di Piombino al Centro Giovani De Andrè in viale della Resistenza (ore 21).

Quando è nata l’idea di “Bolle di sapone”?
“La storia, il mistero e l’indagine con i vecchietti costretti a non uscire a causa nei giorni del Covid è arrivata proprio durante il primo lockdown, quando eravamo tutti chiusi in casa. Poi ho iniziato a scrivere subito dopo, tra settembre e novembre. Il doppio omicidio che fa scattare le indagini stavolta avviene in Calabria, non a Pineta. E la riflessione era proprio quella: che un fatto succedesse in Calabria oppure a un isolato di distanza, in quel momento era la stesa cosa. Perchè non potevi andare a vedere. Dovevi fartelo raccontare da chi c’era. Non solo: la vittima è il proprietario di una catena di pizzerie e in quel periodo ho pensato molto ai miei amici che hanno pizzerie, ristoranti, locali… costretti a battere la testa nel muro”.
Un libro decisamente figlio del Covid…
“Figlio di tre disagi. Quello di Massimo, barista, non eccessivamente preoccupato per il virus perchè comunque giovane ma in profonda difficoltà per il lavoro e quello dei vecchietti pensionati tranquilli a livello economico ma in età a rischio. Il terzo disagio era la mia inquietudine: ho vissuto il lockdown da privilegiato. Rimanendo tranquillo a casa, magari a leggere. Mi dicevo continuamente: mica puoi stare così bene se tutti stanno male!”.
Cosa ti ha lasciato il lockdown?
“Io, ma diciamo tutti noi perchè il Covid è stato estremamente democratico, ci siamo resi conto di quanto siano importanti gli altri, abbiamo recuperato il piacere di stare fuori. Adesso percepisco ancora un po’ di freno a mano nelle persone, timore nello stare gomito a gomito ma, grazie ai vaccini, possiamo finalmente dire di essere in fase discendente. C’è una sostanziale tranquillità. Il mio programma di presentazioni, da quando a settembre ho ripreso gli incontri partendo dal Festivaletteratura di Mantova, è densissimo e il pubblico non manca. Venerdì il pomeriggio sarò a Grosseto e la sera a Piombino”.
Chiuso in casa hai letto: che cosa?
“Ho ripreso tanti libri che avevo lasciato sugli scaffali. Mi sono drogato di saggi di chimica e scienza della cucina e ho studiato tanta matematica”.
Hai anche scritto?
“Oltre a ‘Bolle di Sapone’ (Sellerio) sono appena arrivati in libreria anche altri due titoli. Il primo è ‘Rigore di testa. Storie di pallone, paradossi, algoritmi: il calcio e i numeri come non li avevate mai immaginati’ (Giunti) scritto con Paolo Cinta. L’altro è un saggio sul secondo principio della termodinamica pubblicato da Il Mulino. E nel 2022 ‘vareremo’ un nuovo personaggio, spero seriale, nato a 4 mani con mia moglie”.

Per accedere alla presentazione di Marco Malvaldi a Piombino venerdì 29 sono necessari Green Pass e mascherina. La prenotazione è obbligatoria.

Con Sellerio Editore Malvaldi ha pubblicato numerosi gialli ambientati sulla costa toscana, che hanno come protagonisti Massimo e i vecchietti; il primo, “La Briscola in Cinque”, uscì nel 2007. Ha pubblicato anche romanzi storici: nel 2015 è uscito “Buchi nella sabbia” con il giornalista e poeta Ernesto Ragazzoni mentre del 2011 è “Odore di Chiuso”, il cui protagonista è il noto cuoco e gourmet Pellegrino Artusi. Dei due anni successivi sono il giallo “Milioni di milioni” e il romanzo “Argento vivo”.

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