marco santini Uno spirito di avventura a 360 gradi. Esplorazioni immaginarie e fisiche, sempre alla ricerca di terre lontane e nascoste, mondi altri da raccontare oppure scoprire. Una curiosità fatta di sogni (quelli che al mattino ti lasciano una storia da raccontare), nel segno del grande Stephen King.

Marco Santini è uno scrittore (ama il poliziesco, il thriller e l’horror ma si è cimentato anche nel fantasy) ed un elettronico (attualmente lavora come direttore agli acquisti in una famosa multinazionale), due anime che sembrano lontanissime ma che in realtà si completano e convivono: “Razionale e schematico. Ma anche l’incubo del mio prof di italiano”.

In che senso?
“La scrittura mi è sempre venuta facile e naturale. Quando c’era da fare un tema in classe riempivo tre/quattro fogli protocollo. E anche quando giocavo da solo creavo storie molto articolate”.

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La prima messa nero su bianco?
“Ha iniziato a ronzarmi in testa a 19 anni. Mi procurai un pc vecchio e stravecchio e iniziai a scrivere. Era l’embrione di “Oltre la Vita”, il mio primo breve romanzo. Qualche copia autoprodotta, esperimento di print on demand. Trascorso così tanto tempo c’è il progetto di rielaborare quel testo e inserirlo in una antologia di quattro racconti lunghi”.

marco santiniPoi sono arrivati tre romanzi: “Angie: il tempo di morire”, “The Norahim Chronicles” e “Presenze”.
“‘Presenze’ è un thriller, una storia intrisa di amore morboso. ‘The Norahim Chronicles’ è un fantasy che si svolge in un ipotetico mondo parallelo in perfetto stile medievale. Nel cassetto c’è anche il sequel, ci sto lavorando. Nel 2020 è uscito ‘Angie’, un thriller psicologico che entra nella vita di una famiglia in preda al terrore”.

Quanto Stephen King c’è nel suo universo letterario?
“Molto. Ho amato alla follia ‘Pet semetery’, ‘Christine la macchina infernale’, ‘Cujo’, ‘Le notti di Salem’. ‘It’ l’ho divorato in un’estate. E poi mi piace citare ‘Insomnia’, alla fine mi sono commosso”.

marco santiniLo spirito di avventura nutre la fantasia. Ma le tue esplorazioni sono anche reali: vai a caccia di luoghi inaccessibili e misteriosi. Come è iniziata questa ‘malattia’?
“Mi piacciono i posti proibiti e abbandonati, anche da bambino la mia irrequietezza mi portava a cercare luoghi da scoprire. È stato mio padre a portarmi in uno dei primi posti abbandonati, cedendo alle mie insistenze e probabilmente pentendosi subito dopo visto che da quel momento non ho più smesso”.

Mai fermo. Sempre in movimento. Ci sono altre passioni nella tua vita?
“Certo! La musica: suono la batteria, mi cimento con la chitarra e strimpello anche qualcosa al pianoforte con una tastierina. Poi ci sono la scuola di canto e i balli caraibici. Annoiarsi non fa per me”.

marco santiniE poi c’è la storia.
“Sono da sempre affascinato dall’Impero Romano, tanto da lasciarmi ispirare dalle sue conquiste, dalle innovazioni e dalla straordinaria ricchezza culturale di quell’epoca. È proprio questo interesse profondo che mi ha portato a scrivere ‘Venationes’, un racconto breve che rievoca l’atmosfera, la forza e le contraddizioni di un mondo che continua a parlarmi attraverso la storia. Esattamente come il Titanic…”.

Ovvero?
“Ho una passione sconfinata per il Titanic, lo ammetto. Della leggendaria nave affondata nel 1912 conosco ogni dettaglio: dal progetto iniziale alla scelta dei materiali, fino alla sua tragica fine. Libri, documenti originali, foto d’epoca e testimonianze: mi sono documentato in ogni modo, anche confrontandomi con altri marco santiniappassionati e visitando mostre in tutto il mondo. L’ultima a Milano lo scorso anno. Mi piace dire, scherzando, di essere stato Thomas Andrews – capo progettista della nave – in una vita passata, e ogni mio viaggio è un’occasione per cercare le tracce lasciate dal Titanic. L’itinerario in Irlanda due anni fa ne è un esempio…”.

Nella nostra rubrica Tracce Marco Santini, livornese oggi residente a Rosignano, ci ha raccontato “da dentro” le Grotte Gialle di Bibbona e le Cascate del Ghiaccione