Francesca CorradiUn pisano e una livornese. Un vero e proprio derby letterario animerà il prossimo “Sabato del Village”. Protagonisti Paolo Conticini, attore e ora anche scrittore con l’autobiografia “Ho amato tutto”, e Francesca Corradi, storica dell’arte, con il suo romanzo d’esordio che s’intitola “Il canto delle cicale”. Una trama fatta di ricordi e amicizia che ruota attorno alla figura di un misterioso ciondolo lasciato in eredità alla protagonista, Sara.

L’appuntamento è fissato per sabato 21 maggio, sulla splendida terrazza del San Rossore Sport Village.

A presentare l’incontro sarà l’attore, regista, autore teatrale Pino Ammendola. Numerosi anche i suoi lavori nel doppiaggio: ha prestato la voce, tra gli altri, ad Antonio Banderas, Roman Polanski, Stanley Tucci, Ian McKellen; mentre tra i personaggi di animazione c’è anche Gatto Silvestro.

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Per partecipare inviare una email a eventi@sanrossoresportvillage.it

Francesca CorradiChi è Francesca Corradi

E’ nata a Livorno ma vive e lavora a Pisa da quasi 20 anni. Si occupa di progettazione, promozione e realizzazione di attività dedicate all’accessibilità museale e all’inclusione sociale nei musei universitari di Pisa.

Il canto delle cicale

Protagonista principale del romanzo è un ciondolo, un misterioso oggetto lasciato in eredità – carico della memoria del nostro Novecento e catalizzatore di forze opposte – che finirà per imporsi come uno spartiacque del tempo, dei sentimenti e dei legami. La voce narrante è quella di Sara, una restauratrice che vive a Livorno, Francesca Corradiinnamorata dell’arte e del bello. I suoi occhi, accorati quanto ironici, dipaneranno per il lettore i momenti della sua infanzia e della sua vita, il rapporto con le sue complici amiche Betta, Manuela e Teresa così
come pure i legami con la sua famiglia. Una voce a volte colloquiale, altre improvvisamente pensosa, con cui racconta Livorno e i suoi abitanti rumorosi: la città del suo cuore, delle sue radici, dove Sara ha imparato a decodificare il mondo attraverso i profumi, i colori, gli umori.

Livorno e Pisa, un unico racconto

Una voce che narra, però, anche Pisa, la sua cultura, la sua nobiltà, i lungarni poetici: città che l’ha accolta, abbracciata, aiutata a sciogliere alcune ombre. Una sorta, insomma, di pendolarità che disegna e ridisegna il suo arco attraverso lo spazio, il passato e il presente, le note di una scrittura quotidiana, femminile. Le righe di un ricordo venato di un dolore ovattato che il ciondolo sembrerà nuovamente acuire con un cambio di passo che coinvolgerà e, in parte sconvolgerà, la vita di Sara.