"Esodo" di Simone CristicchiRaccontare, scavare nella memoria. Volti e immagini. Simone Cristicchi a Piombino farà questo. La musica c’è sempre, anche quella inedita, che accompagna e arricchisce la narrazione. Ma sono le storie a prevalere. Storie dolorose, da non dimenticare. “Esodo” arriverà al teatro Metropolitan sabato 12 febbraio, per celebrare il Giorno del Ricordo. Un percorso che nasce con “Magazzino n. 18” – monologo dalle infinite repliche – e che arriva (lavorando per sottrazione) a uno spettacolo scarno e potente.

Cosa è il Magazzino n. 18 grazie al quale è scattata la ‘scintilla’ per questo racconto?

“Nel porto vecchio di Trieste, il Magazzino N.18 conserva sedie, armadi, materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli. I beni comuni di tante vite interrotte dalla storia, e dall’Esodo. Con il Trattato di Pace del 1947 l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane. Oggi è un museo, nel 2012 quando io ho varcato quella soglia era un posto abbandonato. L’impatto fu terribile: quei volti senza nome riempivano le pareti. Ho sentito il peso dell’ignoranza e l’urgenza di approfondire”.

Pubblicità

Attraverso quali fonti?

“La prima cosa che ho letto è stato un libro di Jan Bernas: ‘Ci chiamavano fascisti. Eravamo italiani’, il titolo mi aveva compito molto, l’ho contattato e insieme è nato Magazzino n. 18. Fondamentali sono state testimonianze dei vecchi esuli e dei figli degli esuli: il nostro intento era partire dalle storie minime per ritrovare e ricostruire un’empatia. La nostra è una storia ‘matrioska’. Il teatro stabile del Friuli Venezia Giulia ha scelto di scommettere su questa storia e di produrre lo spettacolo. E siamo arrivai a 300 repliche”.

"Esodo" di Simone CristicchiChe differenza c’è con Esodo?

“Magazzino n. 18 aveva una scenografia imponente, una grande orchestra. Il testo è rimasto lo stesso, il resto adesso è all’essenziale. Io e la mia chitarra, le videoproiezioni e tante storie da raccontare”.

La musica c’è sempre nella vita di Simone Cristicchi?

“Certamente. Non pubblico inediti dal 2013 ma continuo a scrivere le mie canzoni che poi inserisco negli spettacoli. In ‘Paradiso’, l’altro monologo che presto tornerà in teatro, ci sono 7 canzoni inedite. Sono il valore aggiunto di ogni mio spettacolo”.

Perché questa passione per i monologhi?

“Da spettatore mi piace poter cogliere la potenza dell’attore in scena, la fatica, il sudore. Il monologo è una sfida con se stessi. Mi piacciono così tanto che per tre anni ci ho fatto su anche un festival intitolato Narrastorie, ad Arcidosso. E’ stato interrotto dalla pandemia, ma spero di poterlo riprendere”.

"Esodo" di Simone CristicchiA proposito, come ha vissuto i due anni di Covid?

“Per me è stato un periodo creativamente proficuo. Ho scritto un libro, ‘HappyNext. Alla ricerca della felicità’, tante poesie e canzoni nuove. Avevo una vita stressante, sono arrivato anche a 120 repliche l’anno. Con il Covid ho ripreso un ritmo naturale, mi sono trasferito in campagna, vicino Roma. Non ho provato nostalgia per la mia vita di prima anche se è vero che tornando sul palco, a Forlì, per la prima volta dopo il lockdown, ho provato un’emozione indimenticabile. Il sipario si è alzato ed è esploso un applauso scosciante, quasi da finale. L’applauso non era per me ma per il teatro che riapriva. Una cosa da pelle d’oca”.

ESODO
Simone Cristicchi a piombino

Sabato 12 febbraio ore 21
Teatro Metropolitan di Piombino
Prevendita biglietti su www.eventipiombino.it
oppure alla biglietteria del  Cinema Teatro Metropolitan dalle ore 16.00