Per ‘spiegare’ la nostra Palestra di Gabriele è necessario abbattere subito un paio di barriere. La mia, confessando subito che ad un certo punto mi sono commossa davanti a venticinque persone praticamente sconosciute. E quella di Cecilia che, nell’aula-corsi della rsa di Rosignano, c’era già stata ma per ballare un valzer. Fatto questo, adesso proviamo a raccontare (senza svelare troppo, perché anche l’effetto sorpresa ha il suo ruolo) una giornata intensa ed emozionante di formazione alla quale noi dell’agenzia Badalì siamo state chiamate a partecipare dalla Fondazione Casa Cardinale Maffi, per la quale curiamo la comunicazione.

palestra di gabrieleUn allenamento all’ascolto e alla prossimità: 8 ore (ma i ‘format’ possono essere diversi) in cui si impara a vedere il mondo a 100 cm di altezza, a vivere con gli occhi chiusi utilizzando tutti gli altri sensi, a ‘viaggiare’ nell’universo Alzheimer.

passare dall’Io al Noi

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La Palestra di Gabriele non è un corso ma un per-corso, teorico e pratico insieme, che ha già formato circa 230 persone. Il nostro gruppo, eterogeneo in tutto, era costituito da operatori e collaboratori della Fondazione Maffi. Ma il per-corso è aperto a tutti, supporto concreto alla sensibilità nei confronti delle persone fragili che nelle strutture della Maffi sono chiamati Fratelli e Sorelle Preziosi e che, durante la Palestra, salgono a più riprese in cattedra. Prof naturalmente speciali.

Ma chi è Gabriele?
Gabriele era, appunto, un Fratello Prezioso con grave disabilità che ha vissuto a lungo (quasi l’intera vita) alla ‘casa’ di Collesalvetti. È ispirandosi a lui che Fondazione Casa Cardinale Maffi ha elaborato i vari moduli che si susseguono a ritmo serrato e che costituiscono la Palestra.

Ve ne raccontiamo alcuni…

palestra di GarbrieleIl mondo a 100 centimetri. Spostarsi seduti su una sedia a rotelle è faticoso e ci vuole coordinazione. L’ho imparato alla Palestra di Gabriele. Divisi in piccoli gruppi, ognuno con la propria sedia rotelle, abbiamo provato cosa vuol dire percorrere un corridoio, entrare ed uscire da una stanza, dribblare gli ostacoli per raggiungere una finestra, appendere una borsa all’attaccapanni. Aprire le porte, scendere una leggera rampa, fare dietro front e rientrare. Banalità niente affatto banali. Come non banale è lo sforzo che deve essere fatto per ‘pensare’ spazi privi di barriere architettoniche.

palestra di GarbrieleVedere con altri occhi. Ovvero bendati. L’esperienza è quella, semplice ma significativa, di versarsi un bicchiere d’acqua o raggiungere il bagno per lavarsi le mani. Ma i partecipanti sono chiamati anche a “giocare” infilando le mani dentro una serie di scatole piene di oggetti misteriosi per ‘allenare’ il tatto. Anche qui mi spetta una confessione: il mio punteggio è stato al limite della sufficienza. E non me lo sarei aspettato, segno che i miei sensi hanno bisogno di essere “educati”. Cecilia invece è stata bravissima.

 

L’incontro, l’ascolto e l’osservazione. Prima Bruna, con la sua tenacia nel voler tornare a camminare e il suo rapporto di fiducia e vicinanza con la fisioterapista Paola. Poi Germana che nei nostri 15 minuti di chiacchiere è stata in grado di regalarmi un ‘pezzo’ della sua vita, lasciando il segno nella mia. E anche questo è stato così inaspettato che riportando l’esperienza in aula… mi sono commossa. E, ancora, Rita, Marisa, Patrizia…

palestra di GarbrieleIl viaggio. La Rsa di Rosignano è una ‘casa’ per le persone affette da Alzheimer. L’interno e l’esterno (dai colori alle porte, dai disegni sulle pareti all’arredamento) sono pensati in tutto e per tutto in loro funzione. Guidati dagli operatori della struttura, scopriamo il Giardino Terapeutico per poi fermarci nello ‘scompartimento’ dove si svolge la Terapia del treno. Lo ammetto: sentendone parlare appena arrivati in struttura avevo ‘visualizzato’ il vagone di un vecchio trenino, piazzato nel cortile, sul quale salire per compiere viaggi immaginari. Ma la realtà è diversa: si tratta della riproduzione perfetta di uno scompartimento di un treno palestra di gabriele(biglietteria compresa) dove le persone con demenza si siedono lasciandosi trasportare dalla proiezione di immagini che richiamano paesaggi reali. Come guardare fuori dal finestrino, per 20 minuti. Una forma di terapia – introdotta in Italia professore Ivo Cilesi -, efficace e non farmacologica. Anche questa perfetta nella sua semplicità.

palestra di gabrieleInfine, la Stanza Snoezelen, terapia ideata in Olanda per le persone con disabilità cognitive. Effetti visivi, uditivi e aromi utili per il rilassamento. Un cielo di stelle sopra la testa e un abbraccio che ti porta in un’altra dimensione.

Il finale. Su questo non faremo spoiler. Solo un’anticipazione: si tratta di un’ulteriore ‘prova’ di gruppo.

La Palestra di Gabriele

Il per-corso è strutturato in diversi moduli è pensato per Professionisti, Imprenditori, Manager, Amministrativi, Sacerdoti, Familiari, Studenti delle scuole superiori e Universitari di tutte le Facoltà, Scout e Volontari di associazioni e per tutte le persone che sentono il bisogno di riscoprire e consolidare la capacità di ascolto, di osservazione, di empatia, di solidarietà̀ e collaborazione, sia in ambito professionale che personale.

La Palestra di Gabriele è un progetto della Fondazione Maffi Onlus.

Per informazioni e contatti: antonia.peroni@fondazionemaffi.it, www.fondazionemaffi.it

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