Un territorio unico, tutto da scoprire, un pezzetto di Toscana che volta le spalle al mare, anche metaforicamente, a quella costa da rivista patinata, e ti butta nel bosco, in un’altra dimensione. Sassetta, i suoi luoghi affatto comuni e i suoi abitanti sono protagonisti della nuova guida Viatoribus, un invito a scoprire l’autenticità di questo territorio.

enrico caraccioloE “l’invito” è firmato da Enrico Caracciolo, fotografo free lance, autore di guide turistiche per Touring Club Italiano e riviste di settore, direttore di Itinerari e luoghi. Ha girato il mondo per lavoro e per passione, soprattutto in bicicletta, e promuove la filosofia dello “slow travelling”. Napoletano d’origine e nell’anima, è stato adottato da Castagneto Carducci ormai da diversi anni. Le sue foto e i suoi testi per la guida di Sassetta sono frutto di conoscenza profonda e di ripetute tappe, soprattutto su pedali e ruote.

la strada da sassetta a suvereto per i ciclisti è il paradiso: Si può fare 100 volte, è sempre un’emozione diversa e quando sta per finire pensi alla prossima volta

Pubblicità

Ma perché chi non conosce questi luoghi dovrebbe visitarli?

“Perché è un viaggio verticale nella Toscana più autentica, nel cuore di un piccolo mondo che apre grandi orizzonti. I boschi di Sassetta sono una dimensione “altra” che definiscono un mondo lontano dove è molto semplice entrare in contatto con l’anima di Madre Natura. Il mare e la costa sono a un tiro di schioppo ma in pochi chilometri si raggiunge il cuore di una Toscana intima e silenziosa. La biodiversità è un grande valore di questo territorio dove l’ambiente sembra aver plasmato e forgiato il carattere di uomini e donne. I sassetani sono spiriti liberi che poco si adattano a regole e convenzioni globali riconoscendosi in una comunità che non perde mai il contatto con la terra. Artisti della vita non amano essere giudicati e fanno della biodiversità umana un elemento identitario”.

Quel bosco che solitamente è visto come spaventoso e misterioso, qui è “casa”. “I sassetani, e coloro che hanno scelto di vivere qui, sono figli di quel bosco, hanno un rapporto confidenziale, c’è il taglialegna e l’ultimo carbonaio e chi sposa l’isolamento di questi luoghi. E questo si rispecchia nel loro modo di vivere, è un po’ la Repubblica di Sassetta, mondo a parte: sono tutti diversi, quasi “anarchici” nell’accezione positiva del termine, dalla forte identità e con valori, il territorio su tutti, radicati”.

Tre cose da vedere, fare, provare a Sassetta. Tre motivi per scoprire questi posti, guida Viatoribus a portata di clic ovviamente.

segui

La Cerreta

cerretaE non tanto per le terme, che offrono comunque benessere e relax e che sono un gioiellino che non ti aspetti, ma per la magia del luogo. “La storia di questo posto rappresenta a pieno lo spirito di Sassetta. Nell’87 Daniele e Vilma comprarono questo posto, parlavano di agricoltura biodinamica e di allevare secondo il principio della biodiversità. Venivano presi per sognatori. E sognatori lo erano, ma con i piedi ben piantati in terra e idee chiarissime“. Qui si mangia il vero chilometro zero, più che altro il metro zero dato che quasi tutto quello che viene servito a tavola è prodotto nell’azienda: vino, olio, ortaggi, la ‘ciccia’ della vacca maremmana. “Un progetto tutto da scoprire, un’esperienza da vivere, a 360 gradi”.

segui

L’outdoor

sassetta“Qui per i ciclisti c’è la strada più bella del mondo, quella che va da Castagneto, per Suvereto e arriva a Sassetta”. Detto da chi ha girato il mondo su una bicicletta… “Davvero, almeno una delle più belle. Curve e controcurve che scappano nella fitta macchia mediterranea facendo uno slalom tra querce da sughero. Il silenzio del bosco e finestre improvvise verso le Colline del Vapore. Si pedala sempre in leggera discesa. Traguardo volante il borgo di Prata. Poi tra ulivi e cipressi con vista sull’Elba e Montecristo si atterra a Suvereto. Si può fare 100 volte: è sempre un’emozione diversa e quando sta per finire pensi alla prossima volta”. Una dichiarazione d’amore. Ma l’outdoor è anche trekking. “E vi consiglio i sentieri del Monte Bufalaio”.

seguiE terza cosa, per finire. Le persone di Sassetta

Gli artigiani. Personalità curiose che fanno cose bellissime e sempre ispirate all’ambiente che li circonda. Qui l’esperienza è andare lì dove lavorano. Come a casa di Alan, il laboratorio magico dove nascono le sue creazioni. Giocattoli di legno realizzati nel bosco, sotto la chioma della maestosa Cerro Sughera di 450 anni, a Pian delle Vigne. 

Un piccolo territorio, una grande identità, tante esperienze da fare. Ecco il link per la guida multimediale e… buon viaggio!