Uno studio di interior, garden e brand design. Ma anche una galleria d’arte. Un piccolo negozio di “chicche” di modernariato e vecchi oggetti che trovano nuova vita. E uno spazio dove ospitare presentazioni di libri e mostre e tutto ciò che ha a che fare con la cultura.

pini 1920Pini 1920 apre sabato 27 maggio in viale Marconi 82.

Mario Managò Pini è bis nipote d’arte. Nell’idea di questo studio-galleria c’è tutto l’orgoglio per la storia della sua famiglia e non è un caso se apre a 30 anni dalla morte del nonno, Nello Pini, anno in cui chiuse la storica galleria d’arte Pini a Livorno. “Mio nonno mi diceva sempre che i sogni possono diventare realtà. Quella del mio bisnonno Pilade era una famiglia umile, era un ebanista, ed è con la passione e la determinazione che la mia famiglia è arrivata a creare tutto quanto, a disegnare gli interni dei alcuni dei luoghi simbolo della città di Livorno”.

pini 1920Portano la firma “Pini” la Baracchina Rossa di Livorno, “il bancone è sempre quello”, tutte le villette in stile moresco che si affacciano sull’Accademia Navale, la biblioteca storica dell’Accademia, lo scalone dei Granai di Villa Mimbelli. Nello Pini, nonno di Mario Managò Pini, segue le orme di Pilade e del fratello Carlo. Suoi sono i disegni di alcuni oggetti che hanno fatto la storia del design italiano, come la poltrona “Oscar”. Suo anche il progetto della grande sede storica dello studio Pini inaugurata  nel 1954, il Palazzo dei cristalli, e che per anni ha accolto al suo interno uno spettacolare albero di Natale alto 7 piani e visibile dalla facciata di cristallo del palazzo. “Nonno Nello si recava ogni anno all’Abetone per scegliere con l’aiuto dei forestali alcuni abeti che venivano poi attentamente sezionati e montati tra i vari piani del palazzo. Dalle vetrine si poteva così ammirare – racconta – l’immenso albero di 7 piani, un vero sogno ad occhi aperti che ci ricorda ancora oggi che la bellezza, l’arte, la gentilezza e la vera profonda passione sono le uniche strade per trovare un successo sereno”.

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designer, art director, restauratore di sogni

pini 1920“Io non potevo che seguire la tradizione di famiglia e portare avanti quei sogni e quell’idea di design”. Designer, art director, “restauratore di sogni”. Ecco quindi che è nato lo studio Pini 1920 a Livorno e che oggi “rinasce” nuovamente a Cecina in una nuova veste.  L’ingresso è un’ampia vetrina in legno color salvia, all’interno un quadro del 1972 che arriva dalla galleria d’arte Pini di Livorno, “ci sono ancora i sigilli ben visibili”. “Ogni oggetto, ogni arredo, qui dentro vuole essere un omaggio alla bellezza e al design. Il tavolo ha vinto il prestigioso Compasso d’Oro, le librerie sono iconiche.

Vorrei che qui giovani scrittori e artisti presentassero le loro opere. Sarò uno spazio per mostre, aperitivi culturali, e anche un negozio di modernariato

pini 1920“Questo sarà il mio studio ma voglio che sia anche aperto a chiunque voglia curiosare. Sarà in continua evoluzione. Mi piace dare nuova vita alle cose che spesso vengono gettate”. Così vecchie copertine di dischi o riviste diventano quadri di arredo, gli acquerelli che lo studio allega ai rendering dei progetti per i clienti prendono vita propria. C’è un quadro con il progetto originale della centrale di Larderello, una vecchissima radio svuotata che accoglie al suo interno Alexa, una Lettera 22 Olivetti. “Abbiamo un’enorme collezione di calcolatori e macchine da scrivere Olivetti alla quale dedicheremo una mostra”. Ma l’invito a “usare” questo spazio, che ha anche un cortile interno, è rivolto a tutti. “Vorrei che giovani artisti o scrittori mi contattassero per presentare qui le loro opere”. Il primo evento intanto sarà l’apertura stessa della galleria-studio Pini 1920, sabato 27 maggio alle 17.