“Mamma, ma quella casa è così perchè l’hanno bombardata?”. A casa mia non si guardano telegiornali. Non gli avevo ancora parlato della guerra, forse sperando che fosse solo una minaccia e che poi sarebbe finita ancor prima di iniziare. Ma non è servito a niente. Ne parla con i compagni di classe, lo sente dire ai grandi, “guerra”. Ma cos’è la guerra? Come gliela spieghi a un bambino cos’è? E che riguarda bambini come lui, che non possono più andare a scuola o allo skate park, ma devono scappare o nascondersi in un bunker?

Capisco la difficoltà. È già molto difficile per noi adulti comprendere che nel 2022 possano esistere ancora guerre nel mondo, lo è altrettanto per i bambini che inevitabilmente non sono “preservati” dal sentir parlare di ciò che sta accadendo e sono esposti continuamente a scenari di guerra.

I genitori si chiedono se far vedere ai bambini ciò che viene proposto in televisione, oppure si chiedono come possono “parlare di guerra” con i propri figli.

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È importante lasciare spazio alle emozioni.

E le emozioni possono essere molto “imponenti” quando si tratta di un tema così delicato come la guerra. Gli stati d’animo dei bambini, come la paura che possa capitare la stessa cosa anche ai propri familiari, hanno necessità di essere contenuti dall’adulto. 

È fondamentale anche ciò che l’adulto percepisce, come ad esempio: l’inadeguatezza di spiegare questo fenomeno ai bambini. Spesso è necessario che l’adulto comunichi ai loro figli che si trova in difficoltà nello spiegare il fenomeno che tutti stiamo vivendo, che è faticoso accettarlo e soprattutto viverlo, ma che insieme tutto può prendere un’altra forma e magari diventare più leggero! 

È fondamentale ascoltare le domande che i bambini hanno da fare, i loro dubbi, le loro preoccupazioni e le loro paure: questo aiuterà il genitore ad orientare la conversazione verso ciò che per loro è davvero importante conoscere.

“Conoscere la guerra” può essere anche uno spunto di riflessione sulla nostra storia, le nostre radici e l’importanza degli avvenimenti accaduti in passato. Amando tutto ciò che è concreto e visibile, i bambini apprezzeranno molto un’immersione anche nella storia che ci appartiene e con ciò, dimostrare loro che è importante mostrarsi solidali ed uniti a tutte le persone in difficoltà che hanno bisogno di aiuto.

Tutto questo è possibile farlo anche utilizzando degli esempi concreti, ad esempio: andare a vedere luoghi del nostro territorio in passato teatro di episodi di guerra, i racconti dei nonni o di persone che possono testimoniare la loro esperienza in periodo di guerra. 

Utilizzare una storia o un albo illustrato, inventare delle storie che raccontano la guerra ed esprimere sentimenti ad essa connessi. 

Inoltre, è importante rassicurare i bambini che tutti, nel nostro piccolo, possiamo fare qualcosa per aiutare nella risoluzione delle conseguenze della guerra, come aiutare concretamente chi più ha bisogno ed a questo far partecipare anche i bambini: disegni, poesie, beneficenza ecc… 

Un aspetto da tenere sempre in considerazione è che i bambini molto spesso “emulano” i sentimenti dei loro genitori, per rassicurare i bambini è importante che il genitore riesca a mantenere la calma. 

fasi di crescita Linda Frongillo è psicologa clinica che si occupa di psicoterapia e psicoanalisi del bambino e dell’adolescente e questa è Bada Linda – Psicorubrica per genitori & figli! E’ possibile porre domande, chiedere un’opinione, esporre un ‘caso’, sfogarsi e raccontarsi, anche mantenendo l’anonimato. Basterà inviare una mail alla nostra casella di posta elettronica redazione@badali.news e aspettare la domenica.