Il manuale di istruzioni non esiste. E neppure una ricetta valida per tutti. Ancora di più: “Nessun terapeuta potrà mai sostituirsi a un genitore”. Sono queste le fondamenta sulle quali si muove il lavoro della dottoressa Linda Frongillo, psicologa clinica che si occupa di psicoterapia e psicoanalisi del bambino e dell’adolescente. Anche lei entra a far parte della ‘famiglia Badalì’ dopo Serena Ricciardulli con “Bada chi c’è con Sere” (ogni venerdì all’ora dell’aperitivo sulla nostra pagina facebook). La rubrica di Linda Frongillo  – da leggere con tutta calma la domenica – sarà uno spazio di discussione per genitori in ansia, alle prese con le fragilità dei propri figli, in una fase storica come quella attuale in cui tutti noi – adulti e bambini – stiamo faticando a tornare alla normalità. Bada Linda – Psicorubrica per genitori & figli, è questo il titolo che abbiamo scelto. Si potrà porre domande, chiedere un’opinione, esporre un ‘caso’, sfogarsi e raccontarsi, anche mantenendo l’anonimato. Basterà inviare una mail alla nostra casella di posta elettronica redazione@badali.news e aspettare la domenica. Il debutto è vicinissimo: domenica 5 dicembre.

Linda FrongilloMa chi è Linda Frongillo? Originaria di San Pietro in Palazzi – laureata al San Raffaele di Milano con un tirocinio post laurea in psicopatologia dello sviluppo e in particolare sui disturbi alimentari (“l’età si è notevolmente abbassata, fino a 9/10 anni”) – la dottoressa Frongillo è impegnata sia come consulente in ospedale che nel poliambulatorio del San Raffaele. E a Cecina, dove ha scelto di vivere, due anni fa ha aperto il proprio studio. “La pandemia è stato un potentissimo fattore scatenante. Ha costretto tutti noi a limitare i nostri spazi e i nostri movimenti. Ma sono stati i bambini e gli adolescenti ad essere i più colpiti da questa situazione. E tuttora lo sono. I ragazzi hanno visto ‘contingentare’ la propria libertà, rinunciando anche alla fase tipica dell’adolescenza in cui si va contro le regole. Si sono trovati nell’impossibilità di fare le loro prime esperienze, la pandemia ha negato ogni approccio fisico. I bambini hanno dovuto imparare a distinguere le emozioni solo dagli occhi, la mascherina ha condizionato l’approccio alla scuola. Due anni di adolescenza e due anni di infanzia sono andati di fatto persi. E questo, forse, non è stato compreso da tutti o quantomeno è stato spesso sottovalutato”. Ed ecco qui la necessità di porsi domande, ancora di più, ancora con maggiore energia e determinazione: “Nella mia rubrica cercherò di riproporre lo stesso atteggiamento che tengo durante la terapia. L’obiettivo è guardare insieme una situazione cercando di osservarla da punti di vista diversi, il mio ruolo sta nel mettere a disposizione uno sguardo clinico e più informato, consapevole che la verità sta comunque sempre in mezzo”.

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Due anni di adolescenza e due anni di infanzia sono andati persi

E ogni occasione diventa il momento giusto per porsele, le famose domande. Anche una nuova rubrica da pensare e costruire: “Perchè ho scelto questo ambito di studio e questo mestiere? Non è facile rispondere. Ci devo pensare. Diciamo che ogni giorno per me è una scoperta. E l’origine di tutto, forse, sta nella mia passione per le leggende, le storie di avventura, le fiabe. Adoro il linguaggio ingenuo e puro con cui i grandi autori scrivono e con il quale i bambini dialogano! Amo tutto ciò che nasconde dei significati profondi. Io stessa sono curiosa dei miei significati e mi rendo conto che è grazie all’incontro con gli altri che mi pongo tante domande!”.