Resilienza. La capacità di trovare altre strade, nonostante i limiti, di vedere il bicchier mezzo pieno. Desfiliate. “Ho scoperto che si dice così, per le madri che hanno perso un figlio”. Ricordo. “Perchè vivere solo 14 anni è poco, e ricordarlo mi permette di pensare che non sia stato una meteora”. E quest’anno, per ricordarlo, per ricordare suo figlio Alessandro, ci sarà il cinema: FestivAle, il festival del cinema resiliente, il 24 e 25 giugno alla Cinquantina, nel parco di Villa Guerrazzi.

E’ sempre doloroso partire dall’inizio

festivalefestivaleIl 2021 è stato l’anno del decennale. La festa, causa pandemia, è stata rinviata al 2022. Il decennale dalla nascita dell’associazione Sui passi di Ale, ma anche il decennale dalla scomparsa. “E’ sempre doloroso partire dall’inizio”. Rita Invernizzi Cavallini è l’anima dell’associazione nata nel 2011, a dicembre, “un passo dopo” la morte di suo figlio Alessandro, portato via da un tumore pediatrico molto aggressivo, un neuroblastoma.

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“All’inizio gli avevano dato 6 mesi di vita. Poi la chemioterapia lo aveva fatto rinascere e grazie ad un farmaco sperimentale è stato bene 2 anni. Poi è arrivata una recidiva importante”. Il dolore non passa. “E’ una sofferenza fisica”. Fare cose per lui, seguendo le sue passioni, “mi dà la sensazione che non sia vissuto invano”. La prima è stata una grande festa, al Tinì, mille persone, la raccolta dei fondi con cui sono stati acquistati monitor e lettori dvd per il day hospital dell’ospedale Gaslini di Genova, “dove Ale passava le giornata e non c’erano le tv”.

festivalePoi è arrivato il film, Resilienza, il docufilm di Paolo Ruffini, nel 2013. La parola l’aveva usata per la prima volta la psicologa delle Cure Palliative, per descrivere la forza di Alessandro. “Lui che quando non ha più potuto giocare a pallone con i suoi amici, si era messo a fare l’arbitro in carrozzina”. E che ha ballato finchè ha potuto.

festivalefestivale è dedicato a chi ha trovato il riscatto nel cinema e ai film che raccontanto storie di resilienza

L’hip hop era una una delle sue passioni. Quindi c’è stato Hip Hop Ale. I fondi raccolti l’associazione li ha devoluti soprattutto alla ricerca sul neuroblastoma, un mostro a cui non si sopravvive oggi. All’associazione Ridolina, “perchè tutto il percorso ospedaliero di Ale è stato notevolmente migliorato dalla presenza dei loro clown”. Al reparto di Oncoematologia del Santa Chiara e alla pediatria di Cecina. Al Dynamo Camp. Ale era nel primo gruppo di bambini entrato nel villaggio italiano, sull’Appennino, “erano un ventina, ora sono migliaia”. E a Make a Wish, l’associazione che realizza i sogni dei bambini che soffrono.

festivale“Qual è il tuo sogno Ale?” “Incontrare Jackie Chan”. E sono andati a Pechino, dove stava girando un film, per trascorrere una giornata con lui. “Era imbarazzato e felicissimo”. Babbo Giovanni esorcizza fotografando, documenta ogni momento. Rita scrive. Annota tutto, su un blocco quadrettato, dal primo giorno. Appunti che poi sono diventati un libro, “La vita è magnifica”, il titolo che non ti aspetti. 

Ora arriva il cinema. Il FestivAle del cinema resiliente, dedicato alle storie di persone che hanno trovato il riscatto grazie al cinema e ai film che narrano storie di resilienza. Ci Sarà Paolo Ruffini ovviamente, il commovente docufilm nelle storie d’amore e di Alzheimer (venerdì 24). Ci saranno Paolo Bianchini e Francesco Salvi, con il film “Sole dentro”, una storia di immigrazione al contrario e di bambini). Mattia Mura, con “Il nostro nome è Anna”.

festivaleFestivAle sarà anche street food, musica e chiacchierate, di quelle belle. “In questi dieci anni grazie a Sui Passi di Ale ho lavorato con tantissimi ragazzi, pieni di energia, idee, progettualità. E ho la sensazione di continuare a stare con lui. E questo ti fa respirare”.

Tutto il programma e le curiosità sugli ospiti li trovate qui: Sui passi di Ale