Un mestiere quasi scomparso. Un ragazzo di 35 anni che ha deciso di fare una scommessa con se stesso. La bottega artigiana di Andrea Belà, a Donoratico, è un piccolo angolo in cui si respira il profumo del cuoio e della pelle. Le classiche (e sempre più introvabili) riparazioni ma anche creazioni vere e proprie, per chi cerca qualcosa di unico e personalizzato.

Calzoleria artigiana a DonoraticoAndrea ha aperto la sua Calzoleria Artigianale Give ‘em the shoes a dicembre del 2019. “Sono sempre stato artigiano, lavoravo come falegname. Ma il desiderio era quello di avere un’attività tutta mia. Le scarpe mi sono sempre piaciute, sono la mia passione da sempre. Per un periodo ho cercato di assorbire tutto il possibile affiancandomi ad una persona che già faceva questo mestiere, poi ho fatto diversi corsi, sia on line che in presenza. Il grosso, onestamente, l’ho fatto da solo, imparando dagli errori. Il primo paio di scarpe? L’ho realizzato per un amico. Che ancora mi ringrazia. Tra le ultime, le scarpe per uno sposo. Voleva qualcosa di particolare, colorato. Ci siamo seduti al bancone e le abbiamo pensate insieme. Mi piace consigliare al cliente quello che più si addice come lavorazione all’oggetto”.

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Calzoleria artigiana a DonoraticoLa fetta più grande del lavoro, almeno per ora, sono le riparazioni: “In questo momento sto portando avanti alcuni tacchi, mezze suole, un paio di sandali. Ma sto finendo anche un portafoglio realizzato in pelle, e ho in consegna un paio di borse. I miei fornitori sono le concerie e gli stocchisti. Per le borse uso le pelli conciate al vegetale della conceria La Perla Azzurra di Santa Croce, attiva da 50 anni. Materie prime di qualità che cerco con attenzione. E’ la passione che mi guida. Qui sta la differenza”.

Calzoleria artigiana a DonoraticoQuella di Andrea, nato e cresciuto a Donoratico, è una vera bottega artigiana: “Succede che chi viene da me magari per una riparazione scopre tutto il resto, dalle calzature alle borse fino agli accessori: portafogli, portacarte, tutto fatto a mano in pelle. I miei clienti sono persone del luogo e d’estate anche i turisti. Il passaparola fino ad oggi è stato fondamentale. La mia bottega è qualcosa di piccole e semplice. Va conosciuta”.

Ma c’è anche un progetto, ambizioso, da realizzare nel futuro, senza fretta e con tanta cura: una linea di scarpe. “Pelle e cuoio, da uomo. L’idea è quella di rendere evidente il collegamento con il territorio. Qui siamo nella zona di Bolgheri e mi è venuto spontaneo immaginare ad un richiamo al vino. Il nome? Sì, l’ho pensato…”. Ma il momento di svelarlo non è ancora arrivato.