massimo boddiLa generazione del grunge, Piombino, l’acciaio, gli anni Novanta e tutto quello che ancora hanno da raccontare. Il romanzo rock di Massimo Boddi è nato durante il lockdown, quando il tempo si è fermato. “Gli scarafaggi non si nascondono in casa” (Edizioni La Bussola) è la storia di Giorgio, Mirko, Ivano e Renzo, quattro ventenni sullo sfondo della crisi dell’acciaieria a Piombino del 1992. Parole e musica come testimonia anche la play list firmata Boddi, la stessa che, pagina dopo pagina, accompagna la lettura e ha accompagnato la scrittura.

“Non è un romanzo di memorie o una raccolta di testimonianze, ma quello sciopero è uno di quegli avvenimenti che, per chi come me è nato e ha vissuto in una città industriale, viene considerato pietra miliare. Quando scattò lo sciopero dell’acciaio ero piccolo, avevo 9 anni, ma ricordo perfettamente la resistenza che fecero gli operai. Poi con il tempo sono andato a rileggere, approfondire, ho visto filmati…”. Fino a quando, trent’anni più tardi, quel pezzo di storia così intenso non è entrato dentro quel fluire di pensieri che Boddi aveva iniziato a buttare giù.

massimo boddi“Anche ‘Miseria puttana’, il mio romanzo precedente, è ambientato negli anni Novanta. Nel 1994, per l’esattezza. E’ un’epoca che rivivo con piacere e nostalgia. E anche Piombino è una costante. In realtà a 15 anni mi sono trasferito a Livorno, e tra studi e lavoro non sono più tornato. Ma il cordone ombelicale non si spezza, a Piombino ho i nonni e gli amici.

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In me è emerso il desiderio di produrre qualcosa legato alle radici. Non avrei mai pensato, però, di scrivere romanzi…”.

massimo boddiPer Boddi – freelance nel campo della comunicazione e dell’editoria, laureato in Storia contemporanea, con un terzo romanzo già (quasi) pronto – la svolta è arrivata quando si è ritrovato chiuso in casa, davanti al pc. “Senza un perché ho iniziato a scrivere. Il primo libro è nato in un mese: novembre 2020. Il covid ha ridato a tutti noi il tempo che prima non avevamo. Fino a quel momento vivevo di corsa, facevo il pendolare tra la provincia di Latina e Roma. Tre ore al ore al giorno di viaggio, andata e ritorno”. Poi tutto si è fermato e anche la musica ha riacquistato il proprio spazio: “Musica come fonte di ispirazione e non solo citazione. Il grunge che io vedevo come prerogativa dei ragazzi più grandi. E che è stata la mia colona sonora durante la scrittura. Senza alcuna operazione nostalgia”.

LEGGI/ascolta LA PLAY LIST

Siamo umani, Litfiba
Come as you are, Nirvana
Even flow, Pearl Jam
Scum, Nick Cave
Smells like teen spirit, Nirvana
Man in the box, Alice in Chains
Drawing flies, Soundgarden
Drain you, Nirvana
Search and destroy, Iggy Pop
Consapevolezza, Area
Naked in the rain, Red Hot Chili Peppers
Fedele alla lira?, CCCP
Dirty boots, Sonic Youth