Da fine febbraio a fine maggio: tre mesi di spettacoli teatrali rivolti a bambini e ragazzi al De Filippo di Cecina.

Nove spettacoli mattutini (molti dei quali ripetuti in orario serale e la domenica pomeriggio) dedicati esclusivamente ai bambini e ai ragazzi delle  scuole, a partire da quelli degli asili nido. Il cartellone, frutto della collaborazione tra l’Amministrazione Comunale di Cecina, la Fondazione Toscana Spettacolo e le associazioni che fanno parte del raggruppamento che gestisce il teatro De Filippo.

Molti di questi saranno poi replicati in orario serale o nel pomeriggio della domenica (quelli per i più piccoli).

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IL CARTELLONE

teatro de filippoVenerdì 24 febbraio (ore 10:30 e ore 21, età 13/18 anni) ORFANI – ancora su Antigone, criceti e altre infezioni, di Ilaria Fontanelli e Sara Capanna. Con Cecilia Bertini, Elia Costi, Sara
Macheda, Margherita Nardo, Roberto Ricci, Karamo Toure, Sofia Vanni.
Due cadaveri trascinati sotto la bandiera bianca della resa. La guerra è finita, ma non ci sono funerali, né sepolture. Antigone non è più qui per svolgere questo compito, è diventata un fantasma inascoltato e nessuno vuole sporcarsi le mani qui. Di lei sono rimasti i tentativi goffi, ridicoli e privi di successo, di ritrovare una sacralità del corpo e del rito, di sopravvivere all’ironia amara di una generazione di ragazze e ragazzi che si sente orfana, abbandonata, come quei corpi deposti al centro della scena che lentamente entrano nell’oblio, nella dimenticanza, nella negazione. La speranza per un futuro migliore
è ancora un atto sfrontato di ribellione o ha lasciato il posto a qualcosa di anacronistico, falso, cinico?

Venerdì 3 marzo (ore 10 e 11, e ore 21, età 14/18) ECUBA, LA CAGNA NERA, regia e drammaturgia di Dario Marconcini con Giovanna Daddi. Fra le molte vittime che agitano “Le troiane” di Euripide spicca la figura di Ecuba che riassume su di se’ tutta la sofferenza , il dolore, la disperazione , il vuoto, l’impotenza delle donne vinte e violate dalla guerra,ridotte in catene,orfane o vedove con i beni saccheggiati, le case in fiamme, in attesa di un incerto futuro da schiave. Lungi dal volere attualizzare questa tragedia (e ce ne sarebbero dei riferimenti con l’oggi!) dobbiamo renderci conto che i versi di Euripide ci portano nella dimensione del mito, una dimensione che supera lo spazio e il tempo e ci avvicina all’eternità; il testo de “Le troiane” appartiene ai classici i quali “raggiungono la nostra anima scavando nei suoi inaccessibili labirinti”. Inoltre pensare a questa donna sola, vecchia, che ha perso tutto e tutti, lei che era regina, ora ferma, davanti alla distesa del mare, con alle spalle la città di Troia che brucia, le mura e le case che franano, ti fa venire a mente il vecchio Schliemann che, come un cercatore d’oro, sommuove la terra, strato dopo strato, fino ad arrivare a scoprire Troia e il suo tesoro. Ed è, pensando alle rovine ora alla luce in quella collina, alla memoria e alle testimonianze di quelle pietre, che le parole di Ecuba, come quei sassi, attraversando i secoli,arrivano a noi pregne di umanità. L’ho voluta lasciare lì, sola, indifesa, simbolo della caduta, della fine, dell’addio, del distacco. E’ suo il punto di vista dei vinti e la loro disperazione. Ma attenzione, con Euripide siamo nella radura del mito, non c’è niente di patetico, ma piuttosto di sublime e quei versi, che arrivano a noi da così lontano, riscattano ogni cedimento al compianto. Infine, perché cagna? Perché, secondo il mito, durante la traversata in mare da schiava, Ecuba si trasformò in cagna e raggiunse Ecate, e anche Dante così ce la ricorda nell ‘Inferno: “forsennata latrò si’ come cane / tanto il dolor le fe’ l mente torta”.

Lunedì 13 marzo (ore 10, età  12-15 anni) FIORI D’ORTICA. Storia di un incontro tra due ortiche in fiore, di e con Sara Moscardini. La narrazione teatrale racconta di un viaggio dentro le emozioni di una adolescente che ha da poco iniziato a prendere coscienza di sé, del suo corpo, delle relazioni con i suoi coetanei e le sue coetanee.

Venerdì 17 marzo (ore 10:30 e ore 21, età10/14 anni) L’UOMO DEI DUE MONDI da un’idea di Paola Marcone e Fabio Bartolomei con Yassine El Ghlid e Fabio Bartolomei.
L’UOMO DEI DUE MONDI è un concerto-spettacolo che narra l’attraversamento tra le culture e ne festeggia il felice risultato. Yassine El Ghlid interpreta se stesso in un gioco da rockstar: emulo dell’ondata di cantautori che firmano e cantano le loro parabole di riscatto dalle periferie delle metropoli, lui fa conoscere un altro angolo d’Italia, quello della provincia. Una microstoria nel mosaico delle esperienze di vita nella nuova società multiculturale. Dedicato a tutti gli uomini e le donne che vogliono essere liberi, padroni
delle loro scelte e autori dei loro sogni e progetti. Fosse anche che si possano realizzare a migliaia di chilometri da dove sono nati.

Venerdì 31 marzo, (ore 10 e 11:30 e ore 21) DELICATO COME UNA FARFALLA, FIERO COME UN’AQUILA – il mondo libero di Antonio Ligabue, di e con Elisabetta Salvatori, produzione Associazione Teatro di Buti. Raccontare di Ligabue non è solo raccontare di un artista folle, del suo rapporto con le due madri, quella naturale e quella adottiva, della sua solitudine, del suo soffrire la mancanza di una patria, del suo grande talento di pittore, ma diventa anche occasione per ricordare l’Italia e la Svizzera degli emigranti agli inizi del secolo scorso, le due guerre, la bassa Reggiana, il Po. Mentre si affermano le avanguardie artistiche e l’astrattismo Antonio dipinge le sue storie di tigri e pollai, sempre fiero della sua arte. L’allestimento scenico prevede una semplice quadratura nera e l’utilizzo di illuminotecnica convenzionale basata sulle tonalità calde delle luci a incandescenza. Elisabetta Salvatori dipinge a tempera durante la narrazione.

Sabato 15 aprile (ore 10 e ore 21) M/T MOBY PRINCE 3.0 di Francesco Gerardi e Marta Pettinari con Lorenzo Satta e Alessio Zirulia.
M/T Moby Prince ha debuttato a Livorno il 28 ottobre 2006 ed è stato rappresentato nei principali teatri italiani. Quindici anni dopo e in occasione del 30° Anniversario della tragedia, lo spettacolo debutta in un nuovo allestimento realizzato grazie a una residenza artistica presso il Teatro Nazionale di Genova, con un testo radicalmente rivisto e aggiornato, riaffermando l’attualità di una delle tante tragedie senza colpe né colpevoli accadute nel nostro Paese e purtroppo rimossa col passare del tempo dalla nostra memoria collettiva.

L’ORSO FELICE Domenica 16 aprile (ore 17) e lunedì 17 aprile (ore 9.30 e ore 11), da un’idea di Francesco Cortoni, di e con Elisa Canessa e Federico Dimitri (età: 3-7 anni). Liberamente ispirato a L’Orso che non c’era di Oren Lavie, lo spettacolo continua la ricerca della compagnia Pilar Ternera sull’identità e il viaggio iniziato con lo spettacolo di Alice. Lavie si cimenta in un’opera filosofica, una moderna Alice attraverso lo specchio regalandoci un viaggio in un sognato ed eccentrico mondo alla ricerca del sé, tutto condito da un umorismo e un sorriso leggero, come solo un Orso Felice può avere.

SULLA ROTTA DELL’ISOLA DEL TESORO Domenica 7 maggio (ore 17) e lunedì 8 maggio (ore 10). A partire dagli 8 anni di età.  La vera storia della pirateria, una produzione KanterStrasse – Giallo Mare Minimal Teatro.
Chi non ha mai sognato di essere un pirata? Chi non è mai rimasto affascinato dal quel senso di libertà e spregiudicatezza da sempre associato al mondo dei gentiluomini di ventura? Chi leggendo L’Isola del tesoro di Luis Stevenson, non si è mai chiesto cosa fosse successo prima? Sulla rotta dell’Isola del Tesoro parla di pirati, delle loro imprese e di quell’ossessione per il tesoro che Luis Stevenson con i suoi personaggi ha trasformato in un topos ormai inscindibile della figura del pirata.

Prezzo biglietto spettacoli domenicali per ragazzi e famiglie:
posto unico € 5,00

Info biglietteria
cell. 3471303148
mail: segreteria@teatrodefilippo.it
orario mattina: dal Lun/Dom dalle ore 09:00 alle ore 12:30
orario pomeriggio: Lun/Dom dalle ore 16:30 alle ore 19:30
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