giobbe covatta a cecinaLa capacità di parlare di cose serie con arguta leggerezza. Giobbe Covatta pratica questa arte da sempre. “So fare bene la pasta alla bottarga” dice. Ma in realtà di cose bene ne sa fare tante. Il teatro (“che poi sarebbe il mio mestiere, tutto il resto è bricocenter”) e la scrittura (nel senso di libri ma anche tv/cinema), per esempio. E poi c’è l’impegno sociale, con una ri-partenza con Amref per l’Africa che è (finalmente) vicina.

Giobbe Covatta sarà a Cecina protagonista del festival “Raccontandocisabato 9 luglio alle 21.45 alla Cinquantina. E le storie da ascoltare non mancano.

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#raccontandoci“Donna Sapiens: Il maschio è una specie animale o una specie di animale?” è l’ultimo libro, scritto con sua moglie Paola Catella. Tra interviste impossibili e ironia. Un’altra occasione per parlare di una cosa seria in modo giocoso?

“Al di là del divertimento che avvolge tutte le cose che mi appartengono, tento sempre di raccontare storie che mi stanno a cuore e che hanno un fondamento di verità, In ‘A nessuno piace caldo. Perché il pianeta ha la febbre”, un altro mio libro, il tema è l’innalzamento della temperatura del pianeta. Io adesso sono in autostrada e ci sono 37 gradi. Ed è così dalla fine di maggio. Si ride ma per scriverlo mi sono consultato con vari scienziati di riferimento. Lo stesso per ‘Donna Sapiens’. E’ ovvio che l’intervista a Dio è inverosimile ma l’argomento di conversazione è serio. E se fossero le donne a governare invece che gli uomini? La domanda è questa. La risposta è sotto gli occhi di tutti. Persino in Amazzonia: qui la struttura matriarcale è la normalità. E funziona”.

La sua è un’estate di lavoro su più fronti. Per il teatro cosa bolle in pentola?

giobbe covatta a cecina“Sto lavorando a uno spettacolo con il mio amico Enzo Iacchetti. Lui è un malato terminale e io lo aiuto ad attraversare l’orribile porta. Un format che, nella vita reale, stiamo facendo da più di 20 anni. Lui me lo ha detto subito, appena ha letto il testo”.

Ma c’è anche un nuovo libro?

“Sì, il titolo è doppio, basta rovesciarlo. Da una parte ‘La divina commediola’, dall’altra ‘Il commosso viaggiatore’. Ora siamo in dirittura d’arrivo”.

E non è tutto…

“Infatti, sto scrivendo per cinema e tv una serie di cose che mi piacerebbe moltissimo fare. Ma a differenza di quello che accade per i libri, qui ci sono 100 persone da mettere d’accordo. Fino a quando non si sblocca tutto e il progetto inizia a scorrere… A quel punto non ci sono ancora arrivato”.

E l’Africa?

“Sono tre anni che non vado, la pandemia non lo ha permesso. Ma a settembre partirò”.