anna magnaniPer la seconda serata delle “Notti del Cormorano” omaggio al femminile tutto dedicato ad Anna Magnani. Grande attrice, prima italiana e prima attrice di lingua europea a ricevere un Oscar (per il film “La rosa Tatuata”), è stata ricordata a cinquant’anni dalla morte.

Molte celebrità che hanno risieduto a Castiglioncello e dintorni, come Suso Cecchi d’Amico, Alberto Sordi, Mario Monicelli… furono cari amici di Anna Magnani. Castiglioncello ha un fortissimo legame con il cinema. qui fu girato in parte “Il Sorpasso”, film di Dino Risi del 1962. É quindi luogo ideale per mantenere viva la memoria del cinema e di Anna Magnani.

In una serata afosa e coperta, dal vento che non prometteva schiarite, nel meraviglioso parco del Castello Pasquini, Fito era gremito.

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Ad aprire la serata Chiara Tognolotti, docente di Storia del cinema italiano all’Università degli Studi di Pisa e scrittrice di numerosi volumi sul cinema, che in cantiere proprio un libro sui numerosi abiti che hanno reso la Magnani un’icona del cinema. Con lei la regista Monica Guerritore chiamata a presentare il progetto di biopic su Anna Magnani, che sarà intitolato “Anna – Una voce umana”. Un lavoro attraverso il quale Monica Guerritore – regista, drammaturga e attrice di cinema e teatro -, ricostruirà i momenti salienti della carriera artistica della Magnani, ma soprattutto la donna, con tutte le problematiche della sua vita.

Alla regista il compito di richiamare alla memoria una donna che non è mai stata lì ferma al telefono ad aspettare. Una donna che ha aspettato tutta la vita una carezza che non ha mai ricevuto, che ha dovuto fare i conti con l’abbandono da parte della madre e dall’attore Massimo Serato, da cui ebbe un figlio purtroppo malato. Fu abbandonata dallo stesso Roberto Rossellini per Ingrid Bergman e, ironia della sorte, volle che mentre lei girava “Vulcano”, loro girassero “Stromboli Terra di Dio”.

Un aperitivo tra donne

La femminilità da celebrare, con questa edizione delle Notti del Cormorano, ha sicuramente colto il segno. Nel cuore della serata tra il pubblico una minuta signora è intervenuta per ringraziare Monica Guerritore, alla mano “come tutte noi”. Effettivamente la regista ricorda di essere stata solo un’adolescente quando cominciò il teatro con Strehler e non si è mai sentita “arrivata”.

Anna, una donna piccola, ma imponente come la definisce Caterina d’Amico. Una donna con un bellissimo décolletè, dalle gambe “brutte”, che tendeva a coprire, ma soprattutto spettinata, da vera anticonformista! Partita dal teatro, raggiungendo il reale successo come spalla a Totò negli spettacoli di rivista, era la sola che riusciva a tenergli testa. Creò poi il suo personaggio popolare, ma dopo l’Oscar fu denigrata, addirittura definita troppo borghese per girare “Mamma Roma”.

Una borghese che viene dal popolo

Le ultime sue parole sul letto di morte, con Roberto Rossellini, che si era ravvicinato, furono “sto’ strooonzooo”, sempre ricordando la disputa del film “La Ciociara”. Sicuramente questa sarà una delle scene del film prodotto dalla casa di produzione di Monica Guerritore e del suo compagno, Roberto Zaccaria, l’idea di chiamare Helen Mirren per il ruolo di Suso Cecchi d’Amico.

In seconda serata

La serata è terminata con la proiezione di “Risate di Gioia” di Mario Monicelli, tratto dal racconto di Moravia, sulla sceneggiatura di Suso Cecchi d’Amico, in cui si può ammirare una Anna Magnani bionda.