La notizia l’ha data lui stesso, a inizio gennaio, con un videomessaggio e la commozione che tratteneva a fatica. Il punto vendita per la prima infanzia di Cecina, quello di fronte all’ospedale, il 28 febbraio chiuderà definitivamente i battenti. “Per me dopo quasi 25 anni è semplicemente arrivato il tempo di andare in pensione. Grazie a tutti coloro che hanno avuto fiducia in me”.

Una notizia che ha fatto commuovere tante mamme che, anche nell’epoca di Amazon, sanno bene cosa significa avere a portata di acquisto quel ciuccio lì perchè il piccino, non si sa come, distingue alla perfezione ogni marca, non c’è modo di ingannarlo e qualsiasi altro ciuccio lo rifiuta manco fosse avvelenato. E quando non lo trovi è un vero dramma. O il dudu, che senza quello a forma di coniglietto olandese nano non si addormenta neanche se lo ipnotizzi. E averlo lasciato al parchino significa una notte in bianco.

Sottolcavolo per tutte queste emergenze c’era. 

E commuove un po’ anche a me perchè il videomessaggio di addio di Viero mi ha fatto tornare in mente quando stavo per diventare mamma la prima volta, che non ho avuto 9 mesi di preavviso per preparare la lista. Io di preavviso ho avuto meno di una settimana e ricordo come se fosse ieri quando, un’ora dopo la telefonata del tribunale, mi precipito su per le scale di Sottolcavolo per dire che “ho bisogno di tutto, sto per avere un bambino”. E Giada e Sabrina che, evidentemente abituate alle richieste più strane e agli attacchi di ansia dei neogenitori, senza scomporsi mi rassicurano che un po’ di mesi di tempo li avrei avuti. “No, io non li ho, vado a prenderlo dopodomani”. Va bene, maschio o femmina? No, non lo so. E quanti anni ha? “Da 0 a 7 anni”. Un range un po’ ampio per fare acquisti, in effetti.

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Il primo negozio Viero Bibbiani lo ha aperto nel 1994, in centro. Nel 1997 è arrivato questo alla rotatoria, dedicato a tutto il necessario per i nuovi arrivati e ai loro genitori. Da sempre un punto di riferimento per le coppie che si preparavano ad accogliere il loro bambino e per le neomamme e i neobabbi alle prese con biberon, carrozzine e tutine.

Pensare che i primi bambini che abbiamo visto nascere adesso si sono laureati fa un certo effetto

sottolcavoloIn un quarto di secolo, certo, di cose ne sono cambiate. “Vent’anni fa chi stava per diventare genitore veniva qua ed era praticamente all’oscuro di tutto, giusto qualche suggerimento dalle amiche che c’erano già passate. E si affidavano a noi completamente, li aiutavamo a capire di cosa avevano bisogno, e di cosa potevano fare a meno, accompagnavamo la crescita dei bambini ad ogni passo, lo svezzamento, dalla culla al lettino…”. Adesso… adesso c’è Google. E ci sono i social. “Adesso sono preparatissimi, vengono qui dopo aver studiato e hanno le idee chiarissime. Qualcuno arriva con la lista già fatta da casa”.

Ma ad essere cambiate sono anche le richieste. “Prima c’era molta attenzione al corredino, all’abbigliamento. Ora viene preso l’essenziale. Preferiscono investire nel passeggino, e più nel secondo che nel trio, quello che poi si porteranno ovunque, nella quotidianità e nelle vacanze. E nei seggiolini auto, c’è più attenzione per la sicurezza”.

sottolcavoloE i nonni? “I nonni no, quelli non sono cambiati. Quando si tratta dei nipoti non si fermano davanti a nulla, vent’anni fa come ora”. E le liste nascita. Salvezza per le tasche di tanti neogenitori, c’erano ieri e ci sono oggi, anche se on line. “Sarà colpa anche della pandemia, ma ora spesso i regali li vedono on line, li scelgono e ci fanno il bonifico e noi li consegniamo”.

Durante il lockdown, Viero di consegne ne ha fatte parecchie. Anche all’inizio, quando ancora non era chiaro cosa si potesse fare e cosa no. “Erano proprio i primi giorni, andai a consegnare un biberon al confine tra Cecina e Bibbona”. Negozio chiuso, ma Viero e Giada dentro a gestire gli ordini e le liste. Perchè i bambini nascevano anche mentre tutto il resto si fermava. “E’ stato emozionante ricevere i messaggi di una neomamma di Donoratico alla quale ho portato tutto il necessario, aveva appena partorito”.

Non abbiamo mai lasciato nessuno a piedi

sottolcavoloDi momenti emozionanti e bei ricordi in quasi 25 anni ce ne sono parecchi. E di aneddoti, anche quelli ne avrebbero da scrivere. “Ma nella storia è rimasto l’episodio di una famiglia che entrò chiedendo una sella. Avevano letto ‘Sotto il cavallo’ e pensavano vendessimo articoli da equitazione”.

Adesso e fino al 28 febbraio è in corso la svendita totale, tutto l’abbigliamento neonato 0/6 mesi a metà prezzo, e sconti su tutta la merce fino ad esaurimento. Fino alla chiusura. Rimane aperto invece il punto vendita di abbigliamento e calzature in centro, in Vicolo Bargilli. “Ma io vado in pensione davvero. Mi mancherà tutto questo, ma è giunto il momento di lasciare”. Anche questo Sottolcavolo ci mancherà.