Tutti i genitori prima o poi hanno a che fare con le prime gastroenteriti nei bambini. Si tratta di infezioni i cui sintomi principali sono vomito e diarrea. Nulla di preoccupante! La maggior parte delle volte sono virali e guariscono senza alcun tipo di intervento. Ma attenzione alla disidratazione!

Come capire se un bambino è disidratato? Ci sono due semplicissimi trucchi!

Le gastroenteriti sono infezioni dello stomaco (gastrite) e dell’intestino (enterite). Possono essere causate più frequentemente dai da virus, oppure in modo più sporadico da batteri, e ancor meno nel nostro Paese dai parassiti.

Sono caratterizzate da nausea, vomito e diarrea. E sono tra le malattie infettive più comuni in età pediatrica.

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Come si trasmette l’infezione?

Per contatto diretto, come in caso di ingestione di alimenti e/o acqua contaminati.
O per contatto indiretto, portando alla bocca le mani contaminate con i germi (via mani-bocca).

La diarrea e il vomito, che arrivano anche fino ad una decina di episodi al giorno, sono i sintomi principali, ma possono presentarsi anche febbre, dolore tipo crampi allo stomaco e all’intestino, scarso appetito, debolezza e sonnolenza.

Ma la complicazione più preoccupante è la disidratazione. I liquidi che escono con vomito e diarrea, non sono rimpiazzati da quelli che il bambino riesce ad assumere con la bocca. Si verifica più spesso nei bimbi molto piccoli, cioè di età inferiore ai 3 anni. In questi casi il bambino è pallido, abbattuto, sonnolento, senza forze, fa pochissima pipì e può perdere peso. Altri segni della disidratazione sono il pianto senza lacrime, la pelle asciutta e poco elastica e, nei neonati, l’avvallamento della fontanella del neonato.

Come capire se il bambino è disidratato?

Ci sono due semplicissimi trucchi. Si calcola il tempo di riempimento capillare, facendo una pressione sul dito per 5 secondi ad una temperatura ambiente compresa tra 20-25 °C, dopo aver dato tempo al bambino di acclimatarsi all’ ambiente, con utilizzo di un cronometro. Un tempo di riempimento capillare di 3 secondi o più è da considerarsi patologico in bambini con  più di una settimana di vita (è normale se inferiore o uguale a 2 secondi). Un tempo di riempimento capillare tra 2 e 3 secondi può essere considerato come valore di attenzione.

Un altro elemento essenziale è il TEMPO DI REFILL o di rivascolarizzazione: è un segno prognostico molto precoce di shock, e il punto migliore per “testarlo”, specie nel bimbo piccolo, è il torace. E’ necessario scoprire il torace ed applicare una pressione con la mano, o con due dita se è un lattante, per 5 secondi. Tale pressione provocherà uno scolorimento della cute, che riprenderà il suo colorito normale entro i 2 secondi fisiologicamente. Se il TdR è inferiore a 2 secondi dovrà essere considerato patologico quindi il piccolo paziente potrà a breve distanza di tempo andare incontro a shock.

Per le infezioni virali, la terapia è quella di supporto: fornire soluzione reidratante orale e somministrare terapia antifebbrile in caso di febbre. La somministrazione di probiotici (più noti come fermenti lattici) può aiutare in caso di diarrea perché va a modificare in modo vantaggioso la flora microbica intestinale.

Si consiglia l’accesso in pronto soccorso in caso di segni iniziali di disidratazione. 

BADA CHE DOCNessun ruolo hanno invece, nella cura della gastroenterite, le ‘diete in bianco’ che possono anzi peggiorare l’inappetenza del bambino e rallentare la guarigione. 

È spesso sufficiente un’alimentazione con preparazioni alimentari semplici (ma appetitose) e poco zuccherate. Vanno anche evitate le medicine contro la diarrea che non hanno alcuna efficacia e che potrebbero anzi ritardare l’eliminazione del virus o del batterio responsabile.

Le forme di disidratazione lieve possono essere gestite in casa, proponendo con pazienza al bambino piccole quantità di soluzione reidratante orale (più gradevoli se somministrate fredde) ad intervalli frequenti, iniziando con un cucchiaino da caffè alla volta (o 2 ml se si utilizza la siringa), ogni due minuti.

Quanto deve bere?

La quantità totale di liquidi da reintegrare con la soluzione reidratante orale dipende dal peso del bambino e dalle perdite subite. In generale, se il piccolo pesa meno di 10 kg bisogna somministrare circa 60-120 ml di soluzione reidratante per ogni episodio di diarrea/vomito. Se invece il peso è superiore ai 10 kg, la quantità di soluzione da assumere è pari a 120-240 ml per ogni scarica o episodio di vomito.

Soluzione reidratante: come prepararla?

La soluzione reidratante orale si trova in farmacia ma può essere facilmente fatta in casa.  1 litro di acqua, 6 cucchiai di zucchero, ½ cucchiaino di sale.  

Come prevenire le gastroenteriti? Seguendo semplici misure igieniche evitando la diffusione dei germi:

  • Evitare di mandare il bambino a scuola durante la malattia e per le 48 ore successive alla scomparsa dei sintomi
  • Disinfettare il coperchio e la seduta del water dopo un episodio di vomito o scarica di diarrea
  • Lavarsi le mani con acqua e sapone ancor più spesso del solito, soprattutto dopo aver usato il bagno e prima di toccare i cibi
  • Lavare separatamente e con acqua calda i capi di abbigliamento e le lenzuola che possano essere stati contaminati
  • Non condividere asciugamani, tovaglioli, posate o stoviglie con i familiari
  • Fare molta attenzione alla conservazione e alla preparazione del cibo
bada che docRiccardo Ristori è medico di emergenza urgenza, direttore scientifico di Salvamento Academy, autore di numerosi manuali sul primo soccorso pediatrico che sono alla base di corsi di formazione.
Questa è la rubrica Bada che Doc: se avete domande o curiosità o temi da proporre potete scrivere a redazione@badali.news o contattarci sui nostri social!