persephoneLa missione è chiara: ricostruire l’identità di un territorio bellissimo e pieno di storia. Angela Galli – artista e scrittrice – è tornata all’isola d’Elba nel 2012 portando con sé uno sguardo diverso. Dopo aver viaggiato tanto ed aver vissuto nel sud della Francia (lavorando nel proprio atelier), ha deciso di aprire una piccola e tenace casa editrice. Proprio a casa, a Capoliveri. Si chiama Persephone Edizioni e, libro dopo libro (oggi sono oltre 120), svela l’Elba nascosta e sconosciuta.

“Mi sono resa conto, rientrando dopo anni trascorsi all’estero, che era necessario un lavoro certosino per recuperare tutto il ricco patrimonio culturale e storico dell’isola, dalla presenza medicea alle influenze spagnole, dal regno degli Appiani al periodo napoleonico senza dimenticare le eccellenze presenti sul territorio. Fondamenta che possono diventare (anche) strumenti per un turismo di qualità”.

Ricerca e accurata attenzione alle fonti, queste le due direzioni che guidano Persephone. L’ultimo libro, curato da Fabrizio Fiaschi e appena andato in stampa, ne è la testimonianza.

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persephoneSi tratta della ‘riscoperta’ di un manoscritto del 1600 di cui si era persa traccia. E’ uno scritto del frate cappuccino Giuseppe da Fiorenza, al secolo Giuseppe Gaburri, che insieme a fra’ Antonfrancesco da Siena, percorse in lungo e in largo l’isola per le loro Sante Missioni, sia nella parte di attinenza del Granducato mediceo, sia nella parte del Principato di Piombino e nella zona spagnola di Portolongone. Prediche che ottengono un gran successo: la gente riempie letteralmente le chiese, piange, si batte il petto e saluta la partenza dei frati con grande commozione.

E la relazione è anche l’occasione per osservazioni antropologiche sugli abitanti delle varie terre e castelli, pagine ricche di informazioni storiche e naturalistiche interessanti, spesso inedite. Non solo: la relazione presenta anche numerosi disegni che rappresentano l’Elba a fine Seicento, disegni rimasti anch’essi tutti inediti grazie allo strano viaggio che il resoconto di Giuseppe ha fatto nel tempo, passando da Firenze a Bologna e quindi a Londra, dove ora è conservato nella biblioteca del British Museum.

“È lì che siamo andati a scovarlo per offrire una documentazione di sicuro interesse per i tanti appassionati di storia elbana, convinti che la piccola storia vada ad arricchire la grande storia” dice Angela Galli.