“L’arte del procrastinare. Alla conquista della promozione”, di Edoardo Masini (Ed. Dialoghi)

Nella quarta di copertina di questo libro troverete: “Aprendo queste pagine potreste pensare di essere in procinto di leggere un libro, un racconto, delle parole messe consecutivamente l’una dietro l’altra e, se fortunati, anche un senso compiuto.”

Con questo passaggio, l’autore, Edoardo Masini, giovane castiglioncellese al suo libro d’esordio, trasmette appieno l’ironia e soprattutto l’autoironia con la quale rivisita il leggendario periodo delle scuole superiori, trasformandolo in un’epopea; un viaggio surreale ed estatico, talvolta cruento. Durante le gite scolastiche, narrate in modo davvero esilarante, ci sono sempre un sacco di morti e feriti. Pochi, pochissimi i sopravvissuti che riescono a tornare a casa.

Ci sono le immagini votive di Foscolo, Ungaretti e Berlinguer che lo studente venera per tutto il corso scolastico e la statua di Seneca a cui si rivolge per chiedere aiuto o un semplice consiglio.

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Edoardo Masini ha una penna brillante, carica di emotività, uno spiccato e mai banale senso dell’umorismo. Sono presenti dei veri e propri colpi di genio, come le materie di studio che acquisiscono una loro personalità divenendo personaggi veri e propri del romanzo.

Nella roccaforte Storia e Filosofia discutevano soavemente su cenni storici e prospettive filosofiche riguardanti la guerra, con Spagnolo che ascoltava nascosto dietro la sedia per non farsi notare

Sì, perché per quanto ne dica l’autore, L’arte del procastinare è un romanzo vero e proprio. Per quanto mi riguarda addirittura un romanzo di formazione o meglio, di distruzione.

Vittorio Cotronei