Antonio AlvaresLa saga è già tutta scritta, almeno nella testa di Antonio Alvares. Il quarto libro procede, mentre il terzo sta arrivando proprio in questi giorni nelle case dei lettori. Fantasy e fantascienza, che si mescolano e si parlano tra loro. “Quanti libri saranno alla fine? Ne uno di più né uno di meno di quanti ne serviranno”. Nel frattempo qualche personaggio conquista la scena, altri “si rifiutano di morire”, la protagonista – Luna – incanta e affascina.

“La vendetta di Asgard” ha debuttato domenica 28 novembre con la primissima presentazione a Cecina, cui ne seguiranno altre, tutte curate dalla redazione di Badalì News.

Una passione, quella di Antonio Alvares – classe 1986, cecinese d’adozione – che allunga le sue radici “in tante serate passate con i giochi di ruolo”. Una volta a settimana, per 15 anni. “Io facevo sempre il master e quelle storie –horror, fantasy, fantascienza – sono alla base di tutto. I giocatori, quei compagni di mille serate, sono stati e sono i miei primi lettori. I fedelissimi”. Quelli che nel 2016 hanno divorato “Il Sequestratore di Graal”, nel 2019 hanno atteso l’uscita de “La notte dell’Homecoming”, e ora hanno già sul comodino il terzo titolo. Un viaggio nel tempo di quasi 600 pagine, un libro lontano dal concetto di ‘politicamente corretto’, un romanzo che parla di differenze tra popoli e culture, di diversi modi di concepire termini come libertà e giustizia. “Senza giudicare nessuno, puntando sulla scala di grigi piuttosto che sul solito bianco o nero”.

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“Questo libro è nato dopo il lockdown. In realtà quando eravamo tutti chiusi in casa avevo già scritto qualcosa, circa 100 pagine, ma poi mi sono accorto che era tutto così cupo… E ho cancellato ogni parola. Era un periodo troppo negativo per creare qualcosa di onesto. ‘La vendetta di Asgard’ è arrivato dopo”. Una scrittura piena, fulminea, con i personaggi che si intersecano l’un l’altro come in un puzzle. “Dal primo capitolo della saga ad oggi siamo a circa 40 personaggi. A volte anche io mi devo fermare e riflettere sulla scena che sto costruendo e su quale punto di vista proporre”. Al centro sempre lei: Luna.

un personaggio dichiaratamente fantasy in un mondo di fantascienza

“Volevo creare qualcosa di diverso da tutto ciò che c’era e che avevo letto. Qualcosa di dichiaratamente fantasy in un mondo di fantascienza”. Luna è una pellerossa, il suo di punti di vista domina lo scorrere delle pagine: un po’ come accade in “Balla coi lupi”, dove per la prima volta lo sguardo è multiplo, rovesciato. Non ne esiste solo uno. Un lavoro ‘di fatica’, impegnativo: “Ho fatto ricerche sul popolo dei Sioux, ma per costruire i mieli libri ho mi sono messo a studiare anche fisica applicata, geografia, la mitologia. Mi piace giocare con i miscugli. Finisco la mia giornata lavorativa e mi dedico alla famiglia. Poi metto a letto il ‘nano’ (il figlio di due anni e mezzo, ndr) e mi trasferisco al pc fino almeno ale 2/3 di notte. Ogni due/tre settimane devo però riposare la mente, altrimenti non riesco a scrivere. Prossimo obiettivo: finire la prima stesura del quarto libro stesura in tempo per la nascita della bambina prevista per marzo. Dopo – lo dice ridendo – sarà il caos totale”. Una passione che trova nutrimento nelle letture di una vita: “Asimov che ha piantato i canoni della fantascienza, Bradbury il più innovatore e il grande Orwell, geniale. Ma leggo di tutto, anzi vorrei farlo anche di più: romanzi storici, fantasy, saggi. Sono un vero e proprio onnivoro”.

“La vendetta di Asgard”, che completa (per ora) la saga di Luna di Antonio Alvares, può essere acquistato in libreria e in tutti gli store on line, oltre che sul sito della casa editrice https://www.intrecciedizioni.it/