Una mostra interamente dedicata a “La vita di Rodolfo Siviero”, ministro plenipotenziario che si dedicò a proteggere e recuperare moltissime opere d’arte illegalmente sottratte all’Italia durante la seconda guerra mondiale, comprese quelle di Giorgio De Chirico di cui è stato amico e sostenitore. Inaugurata nelle scorse settimane al Centro Espositivo del Comune Vecchio di Bibbona, rimarrà visitabile – a ingresso gratuito – fino al prossimo 26 ottobre.

La mostra in parte è allestita anche nel foyer del Teatro Marchionneschi di Guardistallo, a pochi metri da dove Rodolfo Siviero, “lo 007 dell’arte”, nacque il 24 dicembre 1911 ed ha lo scopo di far conoscere alcuni episodi della sua vita, raccontati attraverso la sua collezione di dipinti e sculture. Opere di De Chirico, Pignotti, Liberi, Van Bloemen, Domenico di Zanobi, Manzù, Moschi e Quinto Martini. Che instaurano un dialogo tra Rinascimento e De Chirico, ben presente nel pensiero di Siviero, un personaggio chiave nel mondo dell’arte italiana.

La vita di Rodolfo Siviero Bibbona

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L’esposizione offre una possibilità esclusiva per osservare una parte della “raccolta Siviero” al momento non visibile visto che la Casa museo del ministro è attualmente chiusa per lavori e riaprirà al termine del 2026. “Non vi era modo migliore – ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani – di ricordare la figura e l’opera di Siviero che coinvolgere il territorio dove ebbe i natali, con la collaborazione dei Comuni di Guardistallo e Bibbona”.

A Bibbona sono esposte tre dipinti di De Chirico, tra cui il celebre “Autoritratto in costume da torero” che secondo l’inventario della famiglia fu venduto a Siviero da De Chirico stesso per 80mila lire nel 1940 quando l’artista viveva a Firenze. In mostra anche dipinti di epoca rinascimentale e tele che raffigurano i paesaggi a cui Siviero ero particolarmente legato, quelli toscani, umbri e laziali, a firma di Ugo Pignotti e Van Bloemen detto l’Orizzonte, e immagini e oggetti sacri di cui Siviero amava circondarsi, come ostensori, navicelle e tabernacoli.

“Siamo davvero orgogliosi – sottolineano il sindaco Massimo Fedeli e l’assessore alla Cultura Manuela Pacchini – di proseguire con la strada inaugurata con la mostra dedicata ai Macchiaioli e di tornare ad ospitare l’Arte nel nostro borgo, in pieno centro storico con una mostra importante a ingresso gratuito per tutti”.

La vita di Rodolfo Siviero Bibbona

Rodolfo Siviero (Guardistallo 1911- Firenze 1983) fu Ministro plenipotenziario e capo della “Delegazione per il recupero delle opere d’arte” nel secondo dopoguerra. Ebbe il merito di far tornare in Italia moltissimi capolavori, grazie ad una instancabile azione diplomatica e di intelligence. Le tavolette raffiguranti Ercole del Pollaiolo agli Uffizi, la Danae di Tiziano al Museo di Capodimonte, oppure il Discobolo Lancellotti al Museo nazionale romano, sono solamente tre delle centinaia di oggetti d’arte che oggi si possono ammirare nei musei italiani grazie alle attività di Siviero, ma anche grazie a coloro che collaborarono con lui, ad esempio Giorgio Castelfranco, direttore della galleria di Palazzo Pitti fino al 1938 quando fu destituito a causa delle leggi razziali.

La “Casa Museo Rodolfo Siviero”, posta sul lungarno Serristori a Firenze, è divenuta proprietà della Regione Toscana nel 1983 per desiderio testamentario di Siviero, il quale lasciò l’edificio e la raccolta di opere d’arte alla Regione. Attualmente la casa museo è oggetto di profondi lavori di ristrutturazione e di riordino delle collezioni.

Orario di apertura della mostra a Bibbona:

  • Giugno: venerdì, sabato e domenica dalle 18 alle 22;
  • Luglio e agosto: tutti i giorni dalle 18 alle 23;
  • Settembre: venerdì, sabato e domenica dalle 18 alle 22;
  • Ottobre: venerdì, sabato e domenica dalle 18 alle 20.