I regali delle mareggiate sono i più preziosi. Scarti che si trasformano in creazioni. Chiara Bacci ha inventato il suo “Acciughine – riciclo design” oltre 10 anni fa. Prima era un gioco, un ‘buon passatempo’. Adesso è un lavoro. SeaLover, 35 anni, artigiana, “mamma di due piratine”, raccoglie legni sulla spiaggia. E poi offre loro una seconda chance di vita.

Arredi di design in legno“Solo legni già lavorati dall’uomo, resti di tavole in teck, oppure rivestimenti di prendisole. Ma da qualche tempo ci sono anche alcuni ragazzi che lavorano nei cantieri navali e che mi forniscono pezzi di compensato marino. Legno nuovo che butterebbero via e che io, invece, riutilizzo”. E’ così che nascono le code di sirena e balena, arredi con il legno spiaggiato carichi di poesia, oggetti che hanno nel riuso la loro anima più sincera e e profonda. Testate del letto, piccoli e grandi pannelli, sottobicchieri, tovagliette, vassoi. Ma le onde trasportano anche romantiche e salate affinità elettive. “Dall’anno scorso collaboro con Federica Sacchini di ‘Windlittlebags’. Abbiamo messo insieme i nostri scarti, io il legno e lei la parte tessile, ed è nata la linea “Sailaway”, ovvero barche a vela da appendere alle pareti”. Due donne con il mare dentro, come fonte di ispirazione continua e inesauribile.

Chiara è cresciuta a Castiglioncello e ora abita a Rosignano Marittimo dove ha appena aperto il suo nuovo laboratorio. “Dopo il liceo scientifico mi sono laureata alla facoltà di Beni culturali a Pisa, scelta più per cultura e piacere personale che per altro. Avevo iniziato Architettura ma ho capito ben presto che la burocrazia avrebbe remato contro la creatività. Nel frattempo mi divertivo facendo lavoretti con il legno. In quel periodo gli oggetti che realizzavo li regalavo agli amici, poi qualcuno ha iniziato a chiedermeli e così è iniziato tutto”. Di lì i mercati in giro per la Toscana, le collaborazioni e la tante ‘cacce al tesoro” sulla spiaggia, spesso accompagnata dalle figlie.

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Ci sono posti in cui le correnti lasciano sempre qualcosa di bello da recuperare

“A Castiglioncello, uno di questi è la spiaggia della Cianciafera. Ci vuole occhio: a volte scorgo in mare un pezzo di tavola trasportato dalle onde, lo seguo con lo sguardo, aspetto. E poi una volta che il mare si è calmato, so dove andarlo a ritrovare”. Magari facendosi largo tra plastica e rifiuti, regali in questo caso non preziosi ma indesiderati. Opera dell’uomo e non del mare.

Arredi di design in legnoDi qui inizia, anzi ricomincia, l’avventura. Dopo la raccolta parte, infatti, tutto il lavoro minuzioso che sta dietro ad ogni pezzo, solo apparentemente semplice ed essenziale: “Si scartavetra, dopo si deve stendere la protezione, a volte la cera. Poi c’è il colore”. Con un’attenzione maniacale all’uso di prodotti e vernici a impatto zero. “E’ il mestiere che mi sono scelta. E mi impegna tanto. Ora che le mie bimbe sono più grandi, frequentano le scuole elementari, riesco a dedicarci più tempo. Ho lavorato per molto tempo a casa, dove per fortuna ho a disposizione grandi spazi da sfruttare. Ma ad un certo punto ho capito che era arrivato il momento di cercare un altro posto. Per ora quello di Rosignano, in via Gramsci, nel centro del paese (dove prima c’era la sede dello sporting club) è solo un laboratorio, ma mi piacerebbe creare al suo interno una esposizione, un negozio con gli oggetti che realizzo. Un angolino tutto mio dove poter mantenere il contatto diretto con le persone. I social, la tecnologia sono stati fondamentali nel periodo del Covid e della quarantena, e oggi sono uno strumento davvero utile per farsi vedere e conoscere. Ma, lo ammetto, mi piacciono le relazioni personali. E non posso farne a meno”.